Call for Papers n. LXV/1 – La filosofia alla prova del "genere". Differenza, fluidità, relazione
- Redazione | Il Pensiero
- 27 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 mar

Scadenza: 15 settembre 2025
La redazione della rivista di filosofia «Il Pensiero» seleziona contributi originali in forma di saggi e recensioni per il fascicolo dedicato al tema:
La filosofia alla prova del genere. Differenza, fluidità, relazione
Il termine ultimo per la presentazione dei contributi è il 15 settembre 2025; la risposta sarà comunicata dalla redazione possibilmente entro il 12 gennaio 2026. I contributi possono essere redatti in una lingua a scelta tra italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco; non dovranno superare i 45.000 caratteri, inclusi gli spazi e le note, e dovranno essere accompagnati da due abstract e 5 parole chiave (nella lingua in cui è scritto l’articolo e in inglese, massimo 1200 caratteri spazi inclusi per ciascun abstract).
L’uscita del fascicolo è prevista per marzo 2026.
Curatrici del volume: Rosaria Caldarone e Rosa Maria Lupo – Università degli Studi di Palermo
La scommessa teorica, da cui scaturisce l’idea del numero in preparazione dal titolo La filosofia alla prova del genere. Differenza, fluidità, relazione, si lega all’idea che la filosofia sia in grado di indicare forme di relazione non conflittuale fra le diverse identità di genere, in cui la differenza non ostacola, ma piuttosto pone le basi per una “eguaglianza” ospitale nei confronti di modi della soggettività che resistono a ogni forma di polarizzazione maschile/femminile. Se le parole del sottotitolo – differenza, fluidità, relazione – mirano a indicare, senza contrapporli, importanti snodi concettuali del pensiero legato al “genere”, che, tuttavia, oggi sembrano entrare spesso in conflitto, il titolo (La filosofia alla prova del genere) vuole invece sottolineare l’opportunità di rimettere in discussione l’intero impianto della filosofia a partire da una questione – quella del genere appunto – che oggi non può più essere tralasciata sotto l’urgenza di istanze etiche, sociali, giuridiche che alla questione si legano. La filosofia, d’altra parte, si lascia mettere volentieri in discussione in forza del suo essere, sin dalla propria origine platonica, «una tensione determinata dall’Eros» (M. Heidegger, Was ist das – die Philosophie?) – che coinvolge i corpi e la loro sessuazione nel percorso verso la sapienza.
Il “genere” può essere pensato, stando a Judith Butler, come una decostruzione del “sesso” e, dunque, come una ricodifica del “naturale” tesa a mostrarne il carattere negoziabile e costruito. A fronte di questa tesi ciò che si vuole indagare è se quella esercitata dal “genere” possa essere considerata l’unica possibile forma di decostruzione del “sesso”. Ciò implica il fare spazio alla domanda: la nozione di differenza, per molti versi bisognosa di un’articolazione che la smarchi dalla sua matrice oppositiva, può ancora essere evocata, nell’epoca della Gender Equality, per interrogare il genere? Se assumiamo che l’“altro sesso” – espressione che ha segnato nella storia e nella cultura una eccessiva omogeneità fra “altro” e “etero-sessualità” – al di là della sua connotazione di genere, è sempre il sesso dell’altro individuato dal desiderio, in tutta la sua misteriosa multiformità, incontriamo la nozione di fluidità proprio al cuore del desiderio che, per sua natura, non si irrigidisce mai e resta in circolo segnato, a propria volta, da una costitutiva plasticità come plastica è, del resto, la forma della relazione, secondo la lezione fondamentale che ci arriva dalla philo-sophia: nella relazione il desiderio entra in rapporto con ciò che essendo eterno, stabile, non modificabile (il divino immobile), disinnesca la dimensione del possesso, della cattura, della manipolazione, e fa entrare nel rapporto la distanza, la separazione, l’indisponibile, come segno non di dominio, ma di libertà e, così anche, di responsabilità e di scelta.
Si tratterà dunque di approfondire, sulla base di questa traccia, l’analisi delle categorie di differenza, fluidità, relazione e di interrogarne i reciproci legami, con particolare riferimento al contributo della filosofia. A tal fine, i saggi potranno prendere in esame la nascita; il contesto storico; l’applicazione o la crisi di queste categorie; le loro rappresentazioni artistiche; i loro effetti sulle nostre abitudini e pratiche linguistiche, sulle nostre visioni del mondo e sui nostri stessi modi di abitare le relazioni intersoggettive.