Autore:
Tommaso Di Dio
Titolo [Ita]:
Nel labirinto del ritorno. La parola poetica e il ritmo
Title [Eng]:
In the maze of the return. The poetic word and the rhythm
Data pubblicazione: 2017
Fascicolo: LVI - anno: 2017/2 - pp. 157-182
Lingua: Italiano.
DOI: 10.1400/258231
Abstract [Ita]
Il saggio esplora le complesse connessioni che legano la parola poetica contemporanea all'antica nozione di ritmo. Parte dall'idea che il ritmo sia legato alla percezione fisica del ritorno. Nella prima parte, questa intuizione è esplorata nel XVII Libro dell'Odissea, in particolare quando, dopo venti anni, Odisseo incontra il suo cane Argo e piange. In seguito, il saggio identifica il momento quando, fra Democrito, Platone e Aristotele, la nozione di ritmo incominciò ad essere sovrapposta con quella di schema e, grazie alla teoria musicale di Aristosseno, fu trasferita alla teoria della poesia. Attraverso le idee di poeti come Leopardi, Mallarmè, Pound, Williams e Olson, e la suggestione dei filosofi Carlo Sini, Gilles Deleuze e Félix Guattari, il saggio prova a mostrare come la pratica e la teoria della poesia contemporanea non abbiano mai abbandonato la primitiva idea di ritmo, adesso completamente liberata dai limiti dei metri tradizionali. Nell'ultima parte del saggio, il concetto di ritmo è connesso, grazie a Charles Malamoud, Roberto Calasso, Károly Kéreny e Friedrich Nietzsche, all'idea dello spazio sacro del labirinto e al suo antico potere di guarire l'anima umana.
Abstract [Eng]
The essay explores the complex connections which intertwine the contemporary poetical word and the ancient notion of rhythm. It moves from the idea that rhythm is linked to the physical perception of the return. In the first part, this intuition is explored in the XVII Book of the Odyssey, particularly when, after twenty years, Odysseus meets his dog Argo and cries. Then the essay identifies the point when, among Democritus, Plato and Aristotle, the notion of rhythm started to be overlapped to the idea of scheme and, thanks to the theory of music of Aristoxenus, was transferred to the theory of poetry. Through the ideas of such poets as Leopardi, Mallarmè, Pound, Williams and Olson, and the suggestion of thinkers like Carlo Sini, Gilles Deleuze and Félix Guattari, the essay tries to show how practice and theory of contemporary poetry have never abandoned the pristine idea of rhythm, now completely liberated from the limits of the traditional metres. In the last part of the essay, the concept of rhythm is connected, thanks to Charles Malamoud, Roberto Calasso, Károly Kéreny and Friedrich Nietzsche, to the idea of the sacred area of the labyrinth and its ancient power to heal the human soul.
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